Uno spot da Bomber

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Come abbiamo già detto in altre occasioni, spesso l’utilizzo di un testimonial può rivelarsi un’ottima scelta pubblicitaria per ottenere velocemente attenzione sul proprio prodotto.

Ma in che maniera può essere sfruttata al meglio questa visibilità? Qual è il media più adatto: televisione, social, carta stampata?

Per dare un esempio pratico, su come sia possibile divenire il brand di se stessi e come sfruttare al meglio questo risultato, presentiamo un caso lampante: Christian Vieri.

Bobo, come viene simpaticamente chiamato dai fan, è un personaggio talmente popolare che ha da tempo travalicato la fama nel mondo del calcio, diventando a tutti gli effetti un’icona.

Basti pensare che la sua figura ha influenzato non solo gli atteggiamenti e le mode dei giovani per almeno un ventennio, ma che è riuscito persino a dare vita a dei neologismi per descriverne le gesta, come il celebre “bomberismo”.

Tuttavia, per quei pochi che lo conoscessero soltanto di nome e non di fatti, spendiamo qualche parola su di lui. La fama e il successo gli sono arrivati fin da giovanissimo per la sua professione di calciatore: non avrà avuto la continuità di un Cristiano Ronaldo od una rapidità con la palla come Lionel Messi, ma sicuramente aveva la forza, la grinta e l’abilità per imporsi in un periodo estremamente competitivo, dove per i campi di calcio in Italia ed all’estero giravano nomi come Zinedine Zidane, Francesco Totti, Alessandro Del Piero e David Beckham.

Milita in squadre importanti come Torino, Juventus, Atletico Madrid, Lazio … ma fino a questo periodo, è popolare soltanto tra i patiti del novantesimo minuto che gremiscono le curve degli stadi: difficile che il suo nome venga pronunciato al di fuori di una conversazione fatta tra amici davanti alla Gazzetta dello Sport. Tuttavia, le cose cambiano improvvisamente quando Vieri viene acquistato dall’Inter: la famosa squadra milanese, che dal 1908 contende al Milan il titolo di regina del capoluogo lombardo, sarà la squadra in cui militerà per ben sei stagioni e che gli darà modo di passare da talentuoso e prolifico attaccante … a Bomber.

Questo titolo onorifico infatti non è più soltanto un modo per indicare il “cannoniere”, quell’attaccante così forte ed abile che sul campo tutti gli avversari temono e tutti i compagni rispettano, ma grazie proprio alla personalità di Bobo Vieri è diventato un modo per indicare un vincente a trecentosessanta gradi, sia dentro che fuori lo stadio.

Vieri infatti era proprio così: giovane, aitante, ricco e desideroso di godersi tutto questo senza nasconderlo e soprattutto con una spontanea gioia di vivere che spesso mancava nell’affettazione da parvenu di molti suoi colleghi. Al di fuori dal campo, dove regala ai tifosi interisti e della Nazionale performance spettacolari, il nostro si concede vacanze a Formentera e relazioni con donne famose e bellissime come Elisabetta Canalis. Tra fughe dai ritiri dell’Inter per serate interminabili nella discoteca Hollywood, Vieri crea giorno per giorno (o meglio dire notte per notte) il mito della vita da Bomber, che anni dopo canterà con gli amici di sempre Ventola ed Adani nell’omonima canzone del 2020.

Tuttavia, nonostante una vita da sogno ed oggettivamente da invidia, praticamente da subito il Bomber risulta simpatico praticamente a tutti: anche oggi, in un’epoca in cui il successo viene sempre più spesso misurato con il numero di haters (basti pensare agli onnipresenti Fedez e Chiara Ferragni, idolatrati da milioni di fan e detestati da altrettanti milioni di haters che non perdono occasione di dar loro contro per ogni cosa), Vieri risulta invece apprezzato e quasi privo di nemici social, proprio in virtù di quella spontaneità e semplicità con cui si gode la vita, senza mai ostentare o vantarsi di nulla.

Conclusa la parentesi calcistica, nessuno si sarebbe stupito di vedere l’attaccante finire nel dimenticatoio come molti suoi predecessori ed altrettanti successori, tuttavia questi ha saputo ben presto trasformare la sua fama calcistica in pubblicità imprenditoriale: basti pensare al marchio d’abbigliamento Sweet Years che pubblicizzava direttamente indossandone le maglie in ogni occasione.

Aldilà delle sue attività personali, è anche richiesto come testimonial d’importanti aziende, che seguono la tradizionale via del commercial pubblicitario in televisione: chi non ha visto almeno una volta la pubblicità delle lamette Gillette con lo slogan che fa un direttissimo richiamo alla suo “mito”, l’ormai risaputa frase “Shave like a Bomber?”.

Tuttavia, per i suoi prodotti imprenditoriali recenti Vieri utilizza prevalentemente i social, come dimostra l’esempio dell’ultima arrivata: la Birra Bombeer, promossa attraverso i suoi canali.

Infatti, dalla nascita della bevanda, Vieri posta regolarmente sulla sua pagina Instagram immagini dei vari modelli delle bottiglie multicolori, si ritrae nell’atto di berle, condivide addirittura le storie dei clienti che la mostrano taggandolo. Questa è una forma d’incentivo all’acquisto molto intelligente: sapendo di essere ripostati da Vieri e quindi di avere a disposizione le proprie ventiquattro ore di popolarità, i clienti sono i primi a voler pubblicizzare gratuitamente la birra, contribuendo al passaparola social del prodotto.

E quest’ultimo, da realtà acquistabile online, sta ormai finendo per essere trovato nei migliori centri commerciali. Col tempo sicuramente arriverà anche la pubblicità televisiva, ma la strategia di marketing dimostra come, con una scelta oculata e capillare d’advertising attraverso video social ed interazioni con la fanbase, si riesca a promuovere dal nulla un prodotto fino ad imporlo sul mercato senza ricorrere agli alti costi di prammatica.

Questa carrellata su di un esempio concreto ci permette di ricavare alcuni assiomi: il primo è che l’utilizzo di un valido testimonial (insieme ad un’offerta di qualità, chiaramente) può essere davvero efficacissimo, la seconda è che lo strumento più idoneo per far conoscere un brand, servizio o prodotto è, come diciamo da tempo, il video, che ormai si è imposto anche nella realtà social e non soltanto nella tradizionale tv.

Quindi, se volete anche voi uno spot da bomber per la vostra azienda, il video è un’opzione che non dovete affatto trascurare.


Per info e contatti
Paolo: info@playstopvideo.it

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